mercoledì 14 novembre 2012

E' iniziata la guerra tra i poveri



Da sempre il popolo palermitano è stato accecato dall'invidia, detto in gergo "quest'occhio non può vedere l'altro occhio", da sempre il palermitano ha fatto la guerra con i vicini, sempre per affermare quel principio di supremazia. La maggiore invidia nasce nel commercio, dove avviene la lotta al ribasso, la concorrenza sleale e quant'altro possa danneggiare il vicino. Il palermitano in poche parole da sempre non ha cercato una via di incontro, un modo per legare con un suo pari e fare forza comune, ha sempre e solo cercato il modo per danneggiare il prossimo e trarne vantaggio.

Oggi vuoi per la crisi mondiale, vuoi per la crisi immaginaria, si tende a creare mostri che in realtà non ci sono. Come disse un grande nazionalista, "l'Italiano soltanto quando berrà il calice amaro fino alla feccia, allora griderà alla riscossa".  Ancora ci vuole qualche anno prima di assaporare la feccia, ma oggi c'è chi già ne assapora il gusto e prova a trovare una via di salvezza, ma non lo fa in maniera costruttiva, utilizza il solito gioco dello scarica barile, perché la colpa è sempre degli altri...

Oggi è diventato sport comune, gettare la colpa della crisi palermitana ai centri commerciali, che per carità una parte di colpa ce l'hanno, ma il problema vero è proprio è un altro.

Facciamo un passo indietro e torniamo a 4 anni fa, quando non c'erano i centri commerciali, anche se si avvertiva un leggero calo tutti avevano la pancia piena e nessuno si lamentava, i proprietari dei locali facevano il bello ed il cattivo tempo, i meno abbienti chiedevano l'apertura domenicale e i più benestanti la domenica la passavano al ristorante.

Palermo commercialmente era governata da questi signorotti, che avevano ricevuto per dono o per fortune nella vita queste attività e le gestivano con la quinta elementare, secondo metodologie commerciali tramandate da generazioni a generazioni, e finché c'erano solo loro tutto andava bene. Loro facevano i prezzi, loro decidevano la paga del personale, loro decidevano a chi fare o non fare gli sconti.

Con l'avvento dei centri commerciali la musica è cambiata, perché a differenza dei vecchi stereotipi, dietro ad ogni singola azienda che lavora all'interno dei centri commerciali vi è uno che cura il marketing, uno che cura l'immagine, persone che hanno studiato ed hanno acquisto una laurea che gli permette di sapere che un determinato prodotto messo in un determinato punto, cattura l'attenzione del compratore. Ci sono persone che sanno conciare un manichino in maniera tale che trasformano un capo di basso livello, in qualcosa di particolare dove il consumatore finale presta più attenzione. Del resto prima di guardare all'interno dei centri commerciali, bastava dare un occhiata a tutti questi franchising e guardare con quale criterio vengono fatti. Quello che salta subito all'occhio è l'illuminazione che è esagerata, ma esalta la merce del punto vendita. Poi vi è la scelta dei colori, fateci caso troverete un colore che predomina su tutti, inoltre troverete il personale con la divisa, quasi sempre formato. Sono tante piccole cose che fanno la differenza e questi sono solo alcuni esempi.

Quindi mentre le nuove realtà commerciali si evolvono, le vecchie rimangono statiche. Assumono personale senza un briciolo di competenza pur di risparmiare qualche euro e non li pagano nemmeno se il negozio incassa poco, facendo crescere sempre più il malcontento fra la classe operaia, già ridotta al lumicino.

Tutta questa tensione, aggiunta alla pressione fiscale ed all'assenza di aiuti da parte delle banche sta creando malcontento tra i commercianti. Nascono cosi delle riunioni di commercianti che di volta in volta aumentano di partecipanti. Ma mentre dopo anni di indifferenza ed invidia si muove qualcosa, ancora ad oggi i vecchi rancori ce li portiamo dietro, di fatto alle riunioni alcuni membri di viale strasburgo, dicono che non gli interessa la situazione di via roma... c'è qualche commerciante che vorrebbe dichiarato lo stato di calamità naturale... Vi rendete conto, mentre ci sono le vittime delle alluvioni e le vittime dei terremoti, alcuni ignorantoni vorrebbero chiedere allo governo lo stato di calamità naturale, per avere uno sconto del fisco. E quale forza della natura si è abbattuta su palermo? A questo punto tutta Italia lo potrebbe chiedere siamo tutti nella stessa barca, e chi la manderebbe avanti l'Italia se non noi?

Allora signori miei, forse è giunto il momento che la vecchia guardia si goda la pensione e che noi giovani mettiamo in moto il cervello ed usciamo le palle (a quei pochi che gli sono rimaste).

Tutti i centri commerciali di Palermo e del mondo non potranno mai e poi mai avere il centro storico palermitano, la nostra arte, i nostri monumenti ed il nostro clima. Chi va al centro commerciale, si va a chiudere in un mondo virtuale senza sole, con aria riciclata... il messaggio che dobbiamo dare alla città e che si  può passeggiare in centro e camminando si possono visitare i nostri musei, le nostre chiese, i nostri monumenti. Camminando si possono ascoltare le dolci noti di un violinista o l'allegria di un artista di strada, facendosi irradiare dai raggi del sole, che fa bene. Camminare fa bene, prendere il sole fa bene, gustare un buon caffè fa bene è fare shopping rilassa. L'abbiamo visto domenica scorsa con Battiato, sono venuti da tutta la Sicilia per ascoltarlo, e nel frattempo ne hanno giovato quelle poche attività aperte in via libertà, quelle di via Ruggero settimo fino ad arrivare nell'area gastronomica di piazza Olivella.

Quindi noi dobbiamo chiedere all'amministrazione, di tenere aperte chiese, monumenti e musei, di pedonalizzare seriamente determinate aree del centro storico, dare la possibilità ad artisti di strada, musicisti e cabarettisti di potersi esibire senza la pressione di Siae e sanguisughe varie. Dobbiamo chiedere al neo Assessore Eletto Battiato, di utilizzare i baget finanziario in possesso del suo assessorato, per fare venire almeno una volta al mese cantanti anche di piccolo calibro, che servono per spingere le persone delle zone limitrofe di scendere a palermo.
Di contro i gestori delle attività si dovranno impegnare a collaborare come un unica forza, cercando di fare delle promozioni, organizzando degli eventi. Si potrebbe organizzare dei percorsi guidati, con temi differenti, dove chi viene da fuori, visita alcuni monumenti, passa da alcuni negozi e termina alle attività di ristorazione, fare 4/5 trenini che con un biglietto minimo consentono al fruitore di fare un giro della città senza lo stress del parcheggio. 4/5 percorsi differenti che permettono all'avventore di visitare un area sempre diversa delle città. Dobbiamo cercare inoltre di fare pernottare chi viene da fuori, facendo delle convenzioni con locande, bed and breakfast ed hotel. Si potrebbero vendere dei pacchetti interi, dove ci sono 3 giorni di pernotto, e compreso ci sono 2 trenini al giorno, che fanno sosta nei monumenti, nei negozi e nelle attività di ristorazione. Cosi magari in un giorno il fruitore gira alcuni monumenti e 2 zone commerciali, altre 2 aree monumentali il giorno successivo, ed altre 2 zone commerciali. E la domenica giro finale con le zone marinare, mondello, arenella fino a sferracavallo. Si potrebbe fare il percorso della storia, che gira il centro storico (monumenti e chiese), il percorso della musica che gira per via ruggero settimo e corso calatafimi, dove si potranno ascoltare in determinate fasce orarie strumentisti di vario genere, il percorso dei mercati che fa sosta nei pressi dei mercati storici e permette ai fruitori di passeggiare all'interno, ed il percorso del mare, che parte da mondello e finisce a sferracavallo.

Insomma se ci lasciamo alle spalle i vecchi schemi, qualcosa di buono da questa città che non è solo Mafia, ma è ben altro lo possiamo ancora ottenere, ma dobbiamo muoverci ora prima che sia troppo tardi.

Un caloroso abbraccio
Francesco Capizzi
Coordinatore per la Regione Sicilia
Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale

Nessun commento: