lunedì 6 luglio 2015

Mafia: Evoluzione di una specie

Noi Siciliani nasciamo con l'etichetta di Mafiosi, in tutte le parti del mondo, quando ci chiedono la nostra provenienza e noi diciamo Sicilia, loro subito dicono "mafia".

Ma come nasce questo fenomeno?

La mafia in Sicilia ha origini antiche, già era presente in epoca borbonica, ai tempi erano dei "benefattori", una specie di Robin Hood, rubavano ai ricchi proprietari terrieri, per aiutare la povera gente. Con la nascita dell'Italia, in Sicilia non cambio nulla, i siciliani poveri erano e poveri sono rimasti, c'è stato solo un passaggio di consegne, le ricchezze dei Borboni passarono ai Savoia. 

La mafia cambio aspetto, non rubava più ai ricchi per dare ai poveri, ma iniziava a gestire i possedimenti dei ricchi, controllando i lavoratori e chiedendo a loro un obolo sui raccolti o sugli scambi commerciali.

Con l'avvento del Fascismo, la musica cambiò. A quei tempi la mafia aveva un certo peso, gestiva le terre, gestiva l'approvvigionamento dell'acqua, decideva il prezzo di vendita dei raccolti ed uccideva a chi si ribellava.

Fra il 1922 ed il 1925 in Sicilia ci furono circa 2500 vittime di lupara bianca. Mussolini decise di scendere direttamente in Sicilia per vedere con i suoi occhi la situazione. Giunto a piana dei Greci, il boss del paese lo accolse dicendo "finché voscenza è dalla mia parte, non avrà niente da temere", in serata fu arrestato e fu subito dato mandato al prefetto Mori, per ripulire la Sicilia dalla Mafia.
Nel 1927 Mussolini dichiaro alla camera, "la Sicilia è libera".
 
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Nel 1943 gli americani si servirono dei mafiosi scappati in America per entrare in Sicilia. Ottenuto quello che volevano gli americani, diedero il comando di 62 comuni alla mafia, da qui rinasce la stagione di Cosa Nostra.

Come mai il fenomeno "mafia" torna in Sicilia? 

Sò, che già mi attirerò l'inamicizia di molti, ma la realtà è una, il popolo siciliano, ama essere sottomesso. Era sottomesso con i Borboni, sognava di risollevarsi con i Savoia, ma si è fatto nuovamente sottomettere e malgrado Mussolini, li abbia liberati, hanno deciso di portare l'orologio un ventennio indietro per ridare potere ai suoi aguzzini.

Siamo nel 1945 è la mafia torna con un nuovo volto, torna e ricopre cariche istituzionali, sindaci mafiosi, assessori mafiosi... non si muove foglia che la mafia non voglia. Ma arriva una spaccatura, mentre a Palermo c'è la mafia dei palazzi, dove tutto si decide all'interno di essi, a Corleone nasce un gruppo di campagnoli che inizia ad imporre il proprio volere a suon di lupara.

La mafia, smette di essere rurale ed inizia ad espandere i propri domini. Lo stato è assente. Mentre ad oggi è ancora in vigore il codice penale, approvato da Mussolini, le leggi per combattere la mafia furono cambiate a favore dei mafiosi. La mafia inizia a controllare tutto, appalti, lavori pubblici e privati, chiede il pizzo alle attività commerciali, droga, contrabando di sigarette, ma soprattutto condiziona le scelte politiche del popolo...

Mussolini con i mezzi dell'epoca, riusci ad eliminare la mafia. Oggi con la tecnologia moderna i boss, restano dei fantasmi per la giustizia, ma presenti nella società e solo quando sono malati decidono di essere catturati (vedi Provenzano, ora che Messina denaro è malato sarà trovato, ma queste sono mie fantasticazioni).

Perché il trio Riina, Liggio e Provenzano iniziano a dettare legge? Perché in un mondo di pecore, loro usavano le loro pistole con maestria e per tanto il loro "bastone" era più forte di tutti. A loro interessava il potere, hanno conquistato Corleone, poi Palermo, la Sicilia e poi volevano tutta l'Italia, ma a loro non interessava lo sfarzo, non volevano dare nell'occhio, sono nati campagnoli e sono rimasti campagnoli.

Con l'arresto di Provenzano, la mafia cambia volto. Con gli appalti bloccati, la maggiore fonte di guadagno per la mafia e la droga. A causa dell'alto tasso di ignoranza, la mafia trova terreno fertile in tutti quei quartieri disagiati, dove i professori delle scuole non hanno fatto bene il loro lavoro educativo ed hanno lasciato che altri ignoranti senza futuro, non trovando lavoro, trovassero facile impiego fra le file della mafia. Sono i nuovi soldati della mafia, cervelli di gallina pronti a vendere droga tagliata male pur di sfoggiare la BMW X5 o la Mercedes per dimostrare alla società che loro sono qualcuno... e poco importa se quella droga riduce in coma vegetativo a qualcuno, a loro importa solo il loro tornaconto e lo stato tratta il loro reato come reato minore. La droga prima o poi uccide ed a mio avviso chi vende droga deve avere lo stesso trattamento di un assassino.

I nuovi boss, sembrano dei cloni, vestono gli stessi abiti firmati, utilizzano le stesse montature di occhiali, hanno persino la stessa camminata e lo stesso atteggiamento da malandrino immortale. 

A dare a loro il potere di immortalità è il popolo coglione, ignorante quanto la nuova classe mafiosa, ma senza il coraggio di delinquere. Questo popolo di coglioni quaquaraqua, si rivolge al suo protettore ogni qualvolta che ha bisogno di qualcosa. Se si vuole aprire un attività a Palermo, questi scarafaggi della società non vanno a chiedere una licenza al comune, ma chiedono al mamma santissima il permesso di vendere in quella strada. Palermo è occupata da questo cancro, bancarelle su bancarelle occupano l'intera città e lo stato è nuovamente complice. Se un attività è contro la legge lo stato deve intervenire immediatamente, eppure queste attività sono lì 365 giorni l'anno e quando arrivano i controlli casualmente quel giorno decidono di prendersela libera.

Il problema fondamentale della nuova mafia è l'assenza di autocontrollo, infatti loro la droga la spacciano e la tirano e da pidocchi si sentono superuomini ed iniziano a vagare per i locali, per poi non pagare il conto ed il gestore bue per non avere problemi tace e lascia correre, poi lo fanno una seconda volta, poi una terza, li vedi tutte le sere, cibarsi e poi alzarsi senza pagare. Ed ogni giorno il numero dei commensali è variabile. 

Caro lettore siamo alla fine di questo percorso evolutivo, a questo punto avrai capito che il mafioso non è dotato di ragione è una bestia che si muove tramite l'istinto. Il più forte è il capo branco, a lui si affiancano altre bestie dello stesso livello che si muovono secondo le iniziative del capo branco. Più forte è il capo branco, più folto è il gruppo di bestie che lo seguono. A seguire ci sono le prede, che sono altre bestie, che guidate dallo spirito di sopravvivenza, corteggiano e portano in dono al capo branco ed ai suoi uomini regalie varie.

Oggi giorno il branco esce e va a caccia, ma oltre alle solite prede, cerca di procacciarne di nuove. Se in vita tua avrai visto un documentario, la leonessa è il capo branco e va a caccia con altri leonesse. Quando incontrano le prede, le prede per istinto scappano ed a fine giornata i leoni portano a casa il pasto. L'istinto della preda la spinge a scappare per PAURA, solo la preda che antepone l'istinto alla ragione e scaccia la paura ha la meglio contro il leone. 

Falcone e Borsellino per tanto tempo hanno avuto la meglio contro il leone, ma quando anche i suoi compagni gli hanno voltato le spalle, hanno avuto la peggio. 

L'unica preda che ha sconfitto il branco è stato il prefetto Mori, che ne è uscito da vincitore ed anche se lui non è diventato immortale perché fascista è stato l'unico che per vent'anni ha impedito l'evoluzione della specie.

E tu caro lettore che preda sei?


Francesco Capizzi 
Coordinatore per la regione Sicilia 
Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale
www.fascismoeliberta.info

sicilia@fascismoeliberta.info