domenica 16 luglio 2017

Palermo: Capitale dell'ipocrisia







Nei giorni scorsi in uno dei più importanti quartieri di disadattati, dove il tasso della criminalità è altissimo, la scolarizzazione è inesistente e dove le forze "dell'ordine", girano alla larga. E' stata trovata la statua del giudice Falcone, rotta ed utilizzata come ariete per accedere alla scuola.

Subito la notizia ha fatto il giro dell'Italia ed il popolo degli indignati ha sputato la loro sentenza, persino il presidente del Senato, Pietro Grasso si è indignato e con lui il resto dei politici che hanno fatto dell'antimafia la loro ricchezza. Ma subito dopo un altro atto compiuto da un altro disadattato richiama l'attenzione, questo tizio ha spento la sua sigaretta in un immagine di carta che ritraeva i giudici Falcone e Borsellino e nuovamente il popolo degli indignati ha ricominciato a sputare sentenza sulle loro pagine facebook, per condannare il vile gesto.

Subito per lavare l'onta dello sgarro e ripulirsi la coscienza da questa macchia orribile che rovinava l'onorabilità dei Palermitani e li rigettava in un incubo che era ormai un ricordo lontano, all'istituto nautico, iniziano i lavori per dipingere un nuovo gigantesco murales, che sia visibile dalle navi che arrivano dal mare.  Il messaggio è semplice e diretto, LA MAFIA NON VINCE A PALERMO. E questo gigantesco murales, fungerà da monito per tutti coloro che per qualsiasi motivo si saranno dimenticati del sacrificio di questi due giudici e di tutte le vittime della mafia.

I palermitani ci tengono a Falcone e Borsellino, ci tengono ai loro insegnamenti, ci tengono al lavoro svolto da questi giudici e ci tengono ai benefici ottenuti dal sacrificio di questi martiri.

Grazie a loro a Palermo è stata sconfitta la mafia, è stato sconfitto il lavoro nero, sono spariti i parcheggiatori abusivi, sono spariti i venditori abusivi e la città respira legalità... Peccato che questa aria di legalità si respiri solo il 23 maggio, quando in occasione dell'anniversario dell'assassinio di Falcone a Palermo arriva la nave della legalità ed in quel caso, il sindaco indossa la fascia tricolore, le forze dell'ordine si vestono a festa e si chiede gentilmente a coloro che sono ancora un po' mafiosi di evitare di svolgere la loro attività diversamente legale, per poter dare agli occhi degli ospiti che arrivano da tutta Italia di una Palermo città modello...

Peccato che l'indignazione finisce nell'arco delle 24 ore e tutto ritorna schifosamente normale.
Facendo pochi passi da questo bellissimo murales, ci si addentra a Piazza Marina, dove ogni 5 macchine vi è un parcheggiatore abusivo, il popolo degli indignati riconoscenti per il lavoro svolto, dona a loro qualche spicciolo, mai inferiore a 1€, rigorosamente a nero, in segno di gratitudine per avergli "guardato" la macchina. Salendo un altro po' ci si addentra nel regno del giovane palermitano, la Vucciria, un tempo mercato storico oggi luogo di intrattenimento e svago dei giovani indignati, all'interno si trova libero circolo di droghe, sfruttamento del lavoro nero, evasione fiscale, abusivismo... ma mai dire che andando lì si finanzia la mafia, perché lo dice anche il sinnaco, la mafia a Palermo, non comanda più.

Leggendo i vari profili di questi indignati, si legge sempre che a Palermo lavoro non ce n'è, che c'è solo lavoro nero e sfruttamento  e loro per combattere questo malessere sociale che fanno? Vanno alla vucciria che fa tendenza e finanziano coloro che offrono lavoro nero, che sfruttano questi giovani incapaci e finanziano la mafia acquistando la droga, ma se gli e lo fai notare si offendono, perché loro finanziano la mafia solo perché sono costretti. Se la droga fosse legale, non ci sarebbe nessun bisogno di finanziare la mafia, come se i pusher gli puntassero la pistola addosso e li costringessero a drogarsi, la sagra dell'ipocrisia. A questo punto potremmo chiedere di legalizzare le rapine, in modo da pulire la coscienza ai rapinatori, potremmo legalizzare anche gli omicidi, così da rendere meno grave il fardello degli assassini.





A questo punto ci potremmo liberare anche delle forze dell'ordine, tanto per quello che fanno non se ne avvertirebbe la mancanza. Potremmo creare una sorta di isola che non c'è, dove tutto è permesso.

A Palermo l'anormalità è il quotidiano e di questi bacini di illegalità Palermo è piena, ci sono abusivi ad ogni angolo, l'indignato medio compra la frutta dall'abusivo sotto casa, perché costa meno del supermercato che paga le tasse e dà lavoro, "mischinu sa buscari u pani". Compra il pesce dagli abusivi a Ballarò, perché fra le carenze igieniche, la diossina, l'istamina e l'illegalità acquista un sapore più intenso. Non va a ballare nelle discoteche, perché si paga il biglietto, balla alla vucciria che il dj è "aggratis", e chi se ne frega se tutto illegale. E se la musica impedisce il sonno ai residenti, la risposta che ti daranno questi cerebrolesi dell'indignazione "a loro chi gli ha detto di comprarsi la casa lì". Ci sarebbe da identificarli ad uno ad uno e di fare una discoteca sotto la loro abitazione, poi chissà a quale livello arriverà la loro indignazione. Il popolo degli indignati, parcheggia in doppia fila e "cu si lamienta è curnutu", perché loro lo possono fare e gli altri devono aspettare, ma se si trovano una macchina in doppia fila che gli ostruisce il passaggio, ricominceranno con l'indignazione. Per questo popolo l'importante è lamentarsi e indignarsi, ma alla fine il loro motto è fai quello che dico io, ma non fare quello che faccio io.

Nella città capitale della mafia, possiamo illuderci che la mafia non esiste, ma quello che non avete capito e che la mafia siete voi e finché continuerete ad alimentarla la mafia esisterà... Ora potete tornare ad indignarvi.


Francesco Capizzi
Coordinatore per la regione Sicilia Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale
www.fascismoeliberta.info
sicilia@fascismoeliberta.info

lunedì 29 maggio 2017

La mafia vince ancora (bozza)




Il giorno antecedente al venticinquesimo anniversario dell'assassinio del giudice Falcone, della moglie e degli uomini della scorta, avveniva l'ennesimo attacco mafioso e non mi riferisco all'omicidio del boss Dainotti, che sinceramente non me ne può fregare di meno, in quanto finché si ammazzano fra loro, poco importa, anzi per dirla tutta, fanno un vero e proprio favore alla società.

L'atto mafioso che vi stò a raccontare ha ben altro a che fare con la mafia delinquenziale, quella del pizzo, della droga e del malaffare.

In genere l'atto mafioso è perpetrato da colui che con inganno e prevaricazione, scavalca la legge ed impone la sua di legge e la sua volontà ad inermi cittadini.

Di questi atti intimidatori, siamo più o meno tutti vittime nel quotidiano. Mi riferisco a coloro che sono vittime del parcheggiatore abusivo, che con la sua presenza ed arroganza vi impone il pagamento della tangente pena la macchina danneggiata. Mi riferisco a coloro che si trovano chiusi nella propria auto, perché l'idiota di turno ha parcheggiato in doppia fila ostruendovi il passaggio. Mi riferisco a coloro che investono denaro nella propria attività e poi si trovano un abusivo davanti l'uscio, che vende gli stessi prodotti a nero e senza alcuna licenza a prezzi molto inferiori... Di questi esempi ne possiamo portare a bizzeffe.

Ma oggi, io vi parlo di un altra mafia. Ormai molti di voi sanno che io sono il coordinatore per la regione Sicilia, del movimento Fascismo e Libertà.

Di anno in anno, dall'anno 2000 in poi, ho presentato nei piccoli comuni siciliani, una nostra lista, avente come logo il fascio repubblicano della repubblica di Mazzini, con la scritta per esteso Movimento Fascismo e Libertà.

Malgrado la magistratura penale, ci ha sempre definiti legali, le mafie locali, quelle che sono all'interno delle commissioni e sotto commissioni elettorali, hanno sempre ostacolato la nostra candidatura, sostituendosi al legislatore.

Sin dalla prima presentazione delle liste, ci hanno sempre attaccato cercando il cavillo per bloccarci. La prima lista ci fù bloccata, perchè mancavano dei certificati antimafia, di alcuni candidati del nord... Eppure abbiamo più mafiosi in parlamento che altro... Ed a bloccarci la lista fu proprio il comune di Corleone, la cui terra ha dato i natali ad i peggiori mafiosi Siciliani. Il certificato antimafia, non è altro che un auto certificazione, dove il candidato dichiara davanti ad un pubblico ufficiale, di non essere mafioso e di non avere parenti mafiosi... La storia recente, ci racconta che abbiamo avuto persino presidenti della regione, che stringevano accordi con la mafia, ma chissà come mai le loro liste non venivano boicottate.

Nel corso degli anni l'atteggiamento di questi impiegati comunali è stato sempre più discriminatorio, per loro eravamo il nemico che voleva toglierci la poltrona. Di fatto in tutti i comuni dove ci siamo presentati a candidarsi erano sempre le stesse famiglie. Mentre i cittadini lamentavano sempre la stessa cosa, strade dissestate, servizi inefficienti, attività comunali pari a zero. Per questi politici locali, il lavoro di sindaco è considerato come uno stipendio sicuro per almeno 5 anni, non è considerato come uno strumento per fare qualcosa di positivo per la società. Pertanto chiunque attenti a sabotare questo posto di lavoro va ostruito a discapito della legge. Tanto si sà che ci partecipa a queste piccole tornate ha pochi soldi e pertanto difficilmente si imbatterà in presunte battaglie legali.

Qualche anno più tardi decisi di spostarmi dal mandamento corleonese e mi candidai a sindaco di Scillato, che dipende da Termini Imerese, ma anche lì ci boicottarono per il simbolo. La commissione aveva sentito qualche voce sull'operato della sotto commissione elettorale di Corleone e decise di sentirli in merito.

E mentre al nord le nostre liste passavano quasi sempre senza ostruzionismo, al sud l'atteggiamento mafioso ci bloccava di volta in volta, fino ad arrivare alla tornata elettorale del 2015 dove ci candidiamo a Santa Cristina Gela e Scillato, questa volta presentiamo il secondo simbolo, la lista andava bene, ma c'è la bocciano, perché l'avevamo presentata secondo le leggi nazionali, che non prevedevano i generi. Qui in Sicilia, Crocetta aveva imposto che un terzo dei candidati doveva essere del sesso opposto e pertanto abbiamo dovuto rinunciare alla candidatura.

Quest'anno eravamo sicuri di noi, ero andato negli uffici delle regione Sicilia sezione elettorale, mi ero fatto dare le guide ed abbiamo presentato la lista secondo le imposizioni siciliane, apponendo il secondo simbolo e sostituendo le parole Movimento Fascismo e Libertà, con Partito Socialista Nazionale. Questa volta come da loro volere, la parola Fascismo, non era associato al Fascio, malgrado i tribunali penali, non si esprimevano in merito.

Giungo in questo paesino di mille anime, disperso nel nulla, con strade dissestate e buche simili a voragini ed entro nell'ufficio dove si presentano le liste e chiedo di protocollare la mia lista.

L'impiegata infastidita mi dice, prima di venire doveva avvisare...
Non è scritto da nessuna parte che bisogna avvisare, le liste si presentano fra il trentesimo ed il venticinquesimo giorno prima delle elezioni, quindi ci dovrebbe essere stato qualcuno ad accogliere le liste, ma non era al suo posto.

Di fatto per risparmiare, nominano un solo incaricato alla ricezione per diversi paesi, tanto già sanno chi sarà a candidarsi e quindi li ricevono per appuntamento, nemmeno tengono in conto delle possibili variabili e noi siamo una variabile che mina il loro sistema.

L'incaricato mi invita a tornare il giorno successivo, ma io mi oppongo, la legge parla chiaro. Pertanto delega l'impiegata comunale alla ricezione della lista. La stessa leggendo della lista, mi dice che non può riceverla, perché già il sottocommissione elettorale di Corleone si era già espressa in merito alla nostra lista, ma io insisto, facendole notare che non ha nessun titolo per rifiutare la lista, ma qualora volesse applicare la sua volontà nel non accettare la nostra lista, l'avrebbe dovuto motivare per iscritto. Inizia un giro di telefonate, sino ad arrivare ad allertare la sottocommissione elettorale di Corleone, che le dice che lei deve comunque accettarla, sarà compito loro giudicarla (penso che non vedevano l'ora). In ben che non si dica, in soccorso arriva un altro impiegato comunale, che era fra l'altro il marito e lavorava paradossalmente nello stesso ufficio, in un altro piano. Altri impiegati si susseguono, ed arriva anche il sindaco, che mi chiede "ma lei qui che c'è venuto a fare?" e qualcuno continua a pensare che questo sia un paese libero...
qualcuno per il sorteggio delle liste? rispondo di No, verrò io. Barriamo le caselle riguardanti la delega e protocolliamo la lista. Ma ancora nessuna delega arriva a nome dell'impiegata comunale, che chiama il funzionario che le assicura che è stata inviata e pertanto mi rassicura che la lista è stata ufficialmente protocollata.
Torno a Palermo, stanco avevo dormito solo 2 ore e quei 60 chilometri di cui 10 di sterrato con lo scooterone erano stati davvero pesanti. Nel pomeriggio puntuali come un orologio svizzero mi chiamano dalla sottocommissione elettorale di Corleone, la lista era stata bloccata, perché mancava la delega per il sorteggio delle liste e mi chiedevano di andarci immediatamente per evitare la ricusazione. Informo l'operatrice telefonica che c'era tempo sino alle ore 12 del giorno successivo, ma lei insiste, avevano fretta di preparare il verbale di ricusazione. Io comunque li avverto che ci sarei andato il giorno successivo, altri 120 chilometri non me li sarei fatti, anche perché sapevo che era un inutile ostruzionismo, perché la lista anche senza deleganti è valida e non può essere boicottata.

Il giorno successivo arrivo a Corleone. Mi fanno attendere circa un ora e mezza e poi mi riceve il presidente della sottocommissione, che conferma che senza deleganti la lista è valida. Mi fa notare che è tutto a posto, ma poi esclama, "sono 15 anni che le blocchiamo la lista per il simbolo e lei insiste, il consiglio di stato si è espresso in merito". Gli dico di collegarsi al sito del nostro movimento dove troverà tutte le sentenze, compresa quella del TAR Sicilia, che ci legittimava il simbolo, ma lui irremovibile. "le dò 48 ore di tempo per presentare un nuovo simbolo e cambiare tutti i certificati di presentazione delle liste".

Già sapeva che era un impresa impossibile, visto che alcuni candidati erano della Sardegna e quando gli e lo feci notare, ha risposto un secco "lo so". Gli dico che volevo a questo punto presentare il certificato di presentazione della lista nuovo con l'aggiunzione degli assessori, ma mi risponde che a questo punto non è necessario, visto che la lista sarebbe stata ricusata per il simbolo, pertanto nel caso sarei riuscito a modificare il simbolo con i nuovi certificati, avrei depositato la nomina dei due assessori.

Chiamo il segretario nazionale, che incazzato nero per l'ennesimo attacco mafioso compiuto dalla sotto commissione elettorale di Corleone, mi invita a presentare il ricorso al Tar.
Di fatto solo i tribunali penali si possono esprime sulla liceità del nostro simbolo e sulla presunta violazione della dodicesima disposizione transitoria e sul nostro sito vi erano decine e decine di sentenze dei vari tribunali che ci assolvevano.

In una sola notte, il nostro instancabile segretario, preparò il ricorso al Tar, che va presentato entro 3 giorni dalla ricusazione della lista. Il giorno successivo mi recai al Tar per protocollare il ricorso, ma mi fu detto che potevo protocollarlo solo tramite pec.

Eseguo la procedura ed invio le pec come scritto sul loro sito alla prefettura ed alla sottocommissione elettorale di Corleone, allo stesso indirizzo dal quale mi notificavano l'atto ricusatorio.

Alla fine, prendo tutte le ricevute ed il ricorso  lo invio al Tar, ma il documento mi torna in dietro. Al ricorso va allegato un file, che richiede il numero di protocollo ed una serie di dati a noi sconosciuti.

Restavano poche ore alla scadenza del termine, il sabato mattina finito di lavorare alle 5 del mattino, spulcio il sito del Tar e trovo un altro indirizzo, invio il tutto lì. Dopo qualche ora ricevo una pec che attesta che il ricorso è stato accettato e mi invitano a portare il documento ricusatorio entro le ore 12 del lunedì 22 maggio.

Alle ore 8,20 del 22 maggio ero già al Tar, gli uffici aprono alle 08,30. Mi dicono di salire sopra che fra qualche ora ci sarebbe stata l'udienza. Porto l'atto ricusatorio al quarto piano e mi dicono che l'udienza sarebbe iniziata alle ore 11,30 e mi fanno notare che ho dimenticato ad informare l'avvocatura di stato e di aver notificato all'indirizzo sbagliato della sottocommissione elettorale di Corleone. Avevo capito che già avevano trovato il cavillo per fotterci, ne io e ne il mio segretario nazionale siamo avvocati, ci siamo basati alle disposizioni presenti nei loro siti. Inoltre avevo notificato allo stesso indirizzo del segretario della sottocommissione da dove era partito l'atto ricusatorio.

Torno alle 11,30 al Tar e vedo arrivare il presidente della sottocommissione, penso per essere qui ha ricevuto la pec, ma da lì a poco si sarebbe consumata l'ennesima meschina opera teatrale.

Ci fanno attendere l'arrivo del giudice, che con calma arriva alle ore 13,20. Per l'occasione avevo indossato la maglietta con scritto "meglio un giorno da Borsellino, che cento anni da Ciancimino", pensavo che fosse azzeccata visto che era la giornata precedente all'anniversario della morte del giudice Falcone. Ma il giudice del Tar leggendo la scritta, fece una faccia disgustata. Alle 13,35 ci invitano ad entrare in aula e l'assistente del giudice mi fa notare che la maglietta è di cattivo gusto e mi invita per la prossima volta ad indossare la camicia e la cravatta.

L'udienza è durata circa 10 minuti, hanno chiamato a parlare il presidente della sottocommissione che ha subito esclamato che lui non era a conoscenza dell'udienza. Fortunatamente anche in quella data avevo dormito poche ore e non ero lucidissimo, perché non sono molto tollerante alle prese per il culo. In pratica questo viscido servo del sistema, asseriva che non era a conoscenza del mio ricorso al Tar, che culo questo individuo aveva deciso di venirsi a fare una passeggiata a Palermo e di arrivare puntuale alle 11,30 al Tar, giusto perché è un nuovo punto di incontro dei forestieri e con se ha deciso di portare una carpetta, con all'interno la stampa di ogni singola pagina del nostro sito internet escluso le sentenze... Quando poco prima quando eravamo nella sala di attesa, mi aveva confessato che già sapeva che l'udienza sarebbe stata alle 11,30  e pensava di rientrare per l'ora di pranzo a Corleone...

Ma l'inganno più grosso deve arrivare, perché chiede al giudice di respingere il ricorso a priori perché non ho assegnato gli assessori. Asserendo di avermi inviato l'atto ricusatorio per decorrenza delle 48 ore, atto mai arrivato. Quindi a Corleone mi dice che è inutile depositare la nomina degli assessori, finché non risolvo il problema del simbolo e davanti al Tar chiede che il ricorso venga dichiarato irricevibile perché comunque la lista verrà ricusata per non aver assegnato gli assessori.

A dirla tutta io avevo pensato ad una simile bassezza, ma quel sabato, fra matrimonio, lavoro e poche ore di sonno non ci ho pensato e pertanto la domenica decisi di inviare una pec, dove nominavo i due assessori in attesa che il Tar si esprimesse.

Il giudice mi interpella ed io ribadisco di non aver ricevuto il secondo atto ricusatorio per decorrenza delle 48 ore, lo informo di aver inviato una pec la domenica dove nomino gli assessori in attesa del giudizio del Tar ed infine lo informo che gli indirizzi Pec li ho reperiti dal loro sito. Comunque al di là dell'atto ricusatorio lo invito ad esprimersi sulla validità del simbolo per le prossime elezioni.

Il presidente della sottocommissione, ribadisce che ai fini della lista non è necessario e l'udienza si è conclusa. In serata sarebbe arrivata a tramite Pec la senteza, ma già mi era stato preannunciato che sarebbe stata respinta.
Per pararsi il culo nel pomeriggio mi inviò il secondo atto ricusatorio per decorrenza delle 48 ore, questo a dimostrazione che l'atto non era mai partito dal loro comune.

Per l'ennesima volta una sottocommissione elettorale di un paesino ed un tribunale amministrativo si sono sostituiti al tribunale penale, vietandoci il nostro sacro santo diritto a candidarci con il nostro simbolo. A chi ancora pensa che la repubblica delle banane in cui viviamo sia una repubblica democratica, questo è l'ennesimo esempio che la libertà è quella che ognuno riserva per se e nega agli altri, dimostrando che la mafia dei palazzi è più marcia della mafia delinquenziale che attanaglia le nostre città. Se l'Italia non cambia nulla è colpa di questi individui che soffocano ogni nostro diritto e ci lasciano in uno stato marcio ed agonizzante.

Prima di andarmene una promessa al presidente della sottocommissione elettorale di Corleone ce l'ho fatta... Ci vediamo il prossimo anno, nel frattempo cercheremo di intraprendere azioni legali per chiudere una volta per tutte questa pagina vergognosa della nostra Italietta.

Camerateschi Saluti

Francesco Capizzi
Coordinatore per la regione Sicilia Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale

lunedì 10 aprile 2017

L'italiano una razza in via d'estinzione 14 anni dopo

 Nel 2003, scrivevo un articolo, sulla razza italica preoccupato per la possibile estinzione. Nel 2012 creavo questo blog e lo inserivo per renderlo più visibile a coloro che volessero leggerlo.
http://iconsiglidelloziociccio.blogspot.it/2012/11/litaliano-una-razza-in-via-destinzione.html

Nell'articolo descrivevo la nascita di una guerra interna, fra italiani ed immigrati che terminava con la vittoria degli immigrati, in quanto più forti ed abituati alla guerra, a differenza degli italiani ormai logorati dal consumismo, che li manteneva in uno stato vegetativo nel divano di casa.


14 anni dopo e precisamente oggi, ho capito che il famoso piano Kalergi stava per attuarsi in Italia. Per chi non lo conoscesse, il piano Kalergi, consiste nella sostituzione sistematica dei popoli, una specie di invasione controllata che ci porterà alla sostituzione della razza europea, con quella di altra etnia.



Già 3 anni fa, quando ho iscritto mio figlio alla scuola elementare, notai subito qualcosa di strano, su una classe di 29 bambini, 11 non erano di origine italiana. Rispetto a qualche anno fa, dove il rapporto era di 1/2 unità su classi di 25/30 alunni è un notevole balzo in avanti.


Il dato più allarmante l'ho avuto questo pomeriggio. Il mio primo genito si appresta ad iscriversi alla prima media e scegliamo l'istituto Politeama. All'interno di questo istituto vi è la possibilità di iscriverlo ad un corso di musica a numero chiuso che vi si accede tramite una selezione. Ad partecipare al corso ci sono 67 bambini, ma formeranno la classe soltanto 24 di loro. Con lo stupore mio, di mia moglie e di un altra mamma presente alla selezione, un buon 70% dei partecipanti era di origine asiatica. Alcuni parlottavano l'italiano, altri parlavano nella loro lingua madre.
A fare da sfondo nella classe, i disegni fatti dagli alunni che raffiguravano, navi che salvavano i barconi degli immigrati, imbarcazioni degli immigrati che raggiungevano la riva, navi piene di immigrati... in poche parole, stanno tentando in tutti i modi di convincerci che l'integrazione e la mescolanza sia un fenomeno necessario da cui non possiamo sottrarci ed iniziano ad indottrinare i nostri figli, affinché quella che per noi è l'anormalità, per loro diventi normalità. Pertanto la mia previsione del 2003 è stata leggermente disattesa, in quanto i nuovi popoli colonizzatori, non prenderanno l'Italia con la forza, ma lo faranno pacificamente con la sostituzione naturale dell'individuo. Del resto è un dato di fatto, l'Italiano ormai poltrisce nel divano ed ha perso non solo l'uso delle gambe, ma anche l'uso dell'organo riproduttore. Chi come me è nato negli anni 70, ricorderà come gli italiani erano conosciuti agli occhi del mondo, erano i seduttori numero uno, eravamo il sogno erotico di tutte le donne del mondo, i nostri uomini erano un modello da seguire... oggi tutti questi primati da bell'epoque li abbiamo persi e sepolti, viviamo nel consumismo più sfrenato che ci fa dire che a 40 anni, non si può mettere su, famiglia con uno stipendio di 1200€ mensili e restano ancora a casa dei genitori, perché per loro è presto per mettere su famiglia e mentre la donna ha una certa urgenza per questione biologiche di convolare a nozze, gli uomini attendono, tanto un figlio a 50 anni potranno sempre farlo. Le coppie di immigrati che  vengono da stati poveri, quando si trovano nel paese dei bengodi, convolano giovani a nozze, ed iniziano a sfornare figli su figli, le vecchie famiglie numerose italiane per intenderci, accedono ai sussidi ed a tutti i privilegi che lo stato italiano sà mettergli a disposizione e non appena i figli raggiungono un età di circa 10 anni, li immettono nel mondo del lavoro, perché come facevano i nostri antenati, inviano i propri figli giovani a lavorare, in quanto tutti devono contribuire a mandare avanti la famiglia, nessuno escluso.

Le nuove generazioni italiane, queste cose non le fanno. Guai, il lavoro nobilitava l'uomo, oggi è l'università a nobilitarlo, e dopo una notte passata a far baldoria, fra droga ed alcol, la mattina viene dura a studiare ed i corsi di laurea si prolungano, tanto che quando escono dall'università, sono più rincoglioniti di prima, senza nessuna speranza di lavoro e nessuna prospettiva per il futuro... in pratica sono dei morti che camminano, che con la futura perdita dei genitori, cesseranno di vivere e diventeranno i nuovi barboni.

Ricordo una mia conoscenza, che morto il padre ricevette due case in eredità. La prima la utilizzo per viverci con la madre, la seconda la diede all'agenzia e con i soldi della vendita, acquisto delle attrezzature su suggerimento di un altro luminare della finanza, che poi fu costretto a svendere perchè non riusciva a piazzarle. Nell'idiozia generale, dopo la prima batosta, decise di ascoltare il secondo coglione di turno, che gli disse di vendere la seconda casa per trasferirsi in Venezuela con la madre. Nel frattempo per andare avanti e sperperare soldi nei locali ed offrire agli amici che lo stavano dissanguando, decise di vendersi tutti i preziosi che aveva in casa. Trasferitosi nel Venezuela, con i soldi che ricavò dalla vendita della seconda casa, acquistò casa lì... ma dopo qualche mese, fu espulso. Perché in Venezuela, mica sono coglioni come in Italia, lì anche se hai una casa, se non hai un lavoro, scaduto il visto vai via. Quindi tornò in Italia, ed in attesa di vendere la casa in Venezuela, andò a vivere a casa di parenti. Ora ha riacquistato casa a Palermo, ed è alla ricerca di un lavoro, ma a 40 anni suonati, senza nessuna esperienza lavorativa, non lo assume nessuno ed ora teme che con la morte della madre, si troverà solo e senza pensione. Ed invece di consegnare curriculum, la sera pensa a frequentare i locali della movida, nella speranza che il lavoro gli piova dal cielo.
Ecco questi sono gli Italiani, un popolo che discende dagli antichi Romani, nati per colonizzare mediante guerre sanguinarie, e finirono per avere come discendenza un popolo di senza coglioni, che si faranno colonizzare senza l'uso di nessuna arma.

Cari amici, come nel film di matrix, hanno bucato la rete e sono dentro il sistema.
Oggi tutti noi, siamo marionette in mano loro, possono decidere di spararci in discoteca, possono sparare ai giornalisti di testate giornalistiche a loro scomode, possono rubare un camion e investire pedoni durante una festa rionale, possono riempirsi di esplosivo e farsi saltare in aria... oppure possono aspettare 25 anni e vi sarete estinti da soli. Ormai il conto alla rovescia è iniziato, nel 2003 vi avevo avvertito, ma per voi ero un razzista visionario, oggi leggo la paura nei vostri occhi e nei vostri commenti ogni qualvolta che c'è un attentato. Avrei preferito guidarvi verso la salvezza, ma avete preferito morire da codardi e quindi da spettatore, mi guardo la vostra partita nell'attesa di vedere il vostro Game Over.

Francesco Capizzi
Coordinatore per la regione Sicilia Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale
www.fascismoeliberta.info
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lunedì 25 luglio 2016

La giostra dei perdenti


Venghino, signori venghino, gridava il banditore per invitare i giovinotti nel paese dei balocchi e tutti correvano festanti, gridando è una festa, ci sono i colori, ci sono i giochi, si canta e si balla. C'è stato chi si è tinto di arcobaleno, chi si è colorato i capelli, chi ha indossato una spilla... Ed in tutta questa euforia di contentezza i giovinastri non si accorgevano che stavano per diventare asini. Ed una volta diventati asini, il giostraio faceva di loro ciò che voleva. Quanti di voi, hanno sentito nella loro infanzia la storia di pinocchio eppure malgrado l'avete sentita in tutte le salse, avete ignorato il messaggio e siete saliti nella giostra dei perdenti. Ma del resto si sà, all'italiano basta poco per essere felice e il burattinaio l'ha capito e muove i suoi fili, dandovi l'impressione di essere felici e contenti.


In una città fatta di divieti, dove è impossibile suonare persino il tamburello all'esterno di un locale, dove la musica è bandita nei locali, ed in essi è proibito anche fumare una misera sigaretta e gli alcolici dopo la mezza notte devono essere serviti in bicchieri di plastica, ad un tratto il burattinaio prepara il paese dei balocchi. Inizia la festa ed i poveri bamboccioni, seguono l'onda arcobaleno. Inizia una settimana di festa, improvvisamente e consentito ballare, cantare, urlare, i carri passano festosi con la loro musica a palla, la festa continua vicino al foro Italico, musica assordante, alcol a fiumi e droga a quantità e per la fame chimica ci pensavano flotte di abusivi che con i loro furgoncini e griglie arrostiscono per strada carne di ogni genere e stigliole, in evidenti carenze igienico sanitarie. Naturalmente le forze dell'ordine non sono state invitate agli eventi. Il giro guidato nel parco divertimenti, terminava alla vucciria, dove i pusher come i venditori di frutta, urlano ai quattro venti ciò che vendono come fosse frutta e verdura. Che spettacolo, tutti felici e contenti avevano passato la migliore settimana dell'anno, hanno ballato, cantato, fumato, hanno fatto uso di alcol e droghe, il tutto in piena libertà. Bella questa giostra, ad un tratto si erano dimenticati che erano senza un lavoro, senza un futuro, con la città sporca, con mezzi di trasporto inefficienti, la giostra gli aveva fatto dimenticare tutto. Hanno marciato persino vicino al burattinaio, dimenticando cosa avevano subito durante l'anno a causa sua. L'esperimento era riuscito. Quindi collaudato il metodo, bastava solo ripeterlo. Settimana dopo settimana, mentre i locali venivano costantemente monitorati, nelle zone franche come la Vucciria, Ballarò, il Capo, la Magione, Monteleone e nei fine settimana anche al castello al mare, si canta, si balla, si fuma canne e si beve alcol fino all'alba. Poca importa se i residenti non riescono a dormire e se la mattina trovano la città invasa di bottiglie e lattine, poco importa se la città puzza di urina e vomito. La giostra non si può e non si deve fermare. Festa dopo festa uno sparuto gruppo di residenti si lamenta, ma non fà testo rispetto alle flotte di giovani.

Siamo a luglio è per il popolo palermosauro, arriva la mega giostra "U festinu", dove si mischia il sacro ed il profano. Un intero lungo mare occupato dagli abusivi che cucinano le loro schifezze, senza nessuna autorizzazione, senza acqua, con carenze igienico sanitarie evidenti. Ma al palermitano piace questo, non possiamo togliere dei tasselli alla giostra. La giostra dell'illegalità che lascia per strada 37 frigoriferi abbandonati e 40 tonnallate di rifiuti, che la parte sana di Palermo con le loro tasse, pagherà il costo della rimozione. (articolo sui rifiuti del festino). Alla cerimonia religiosa, si sostituisce la sagra dello street food, fra musica, balli e fuochi d'artificio e per finire tutti a ballare nelle zone franche.

Settimana dopo settimana, festa dopo festa, la giostra dei perdenti, ruba l'attenzione degli incapaci di reagire e gli toglie ogni minima speranza nel futuro e mentre loro sono distratti e la mattina non hanno nemmeno la forza di alzarsi dal letto perché devastati dall'alcol e dalla droga, loro mettono una tassa qui ed una tassa la, mettono le ztl, chiudono strade, piazze, muovono denaro pubblico e se pur qualcuno se ne accorgerà, al massimo metterà un post su facebook e la protesta finisce là.

Divertitevi finché siete giovani, finché la nonna vi girerà la pensione e finché il vostro papà invece che mandarvi a lavorare, vi comprerà il cellulare per cercare i pokemon... il tempo passa per tutti e quando sarete vecchi per salire sulla giostra e non avrete più l'età per lavorare e per l'intera società non conterete un emerito cazzo, a quel punto forse capirete quanto siete stati coglioni da giovani, perché il perso è perso e non si può tornare più indietro.


Francesco Capizzi
Coordinatore per la regione Sicilia Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale
www.fascismoeliberta.info
sicilia@fascismoeliberta.info

martedì 3 maggio 2016

Lorefice e le Cattocazzate








Il 30 aprile in pompa magna si sono riunite tutte le autorita in onore dell'anniversario dell'omicidio di Pio La torre.  Come tutte le sagre, in stile mafioso ed al grido "io lo posso fare", tutti i vip invitati in auto blu e non hanno parcheggiato sul marciapiede in una zona di divieti di sosta... Ma l'arroganza di certi personaggi che occupano le alte cariche della nostra triste e malandata società la conosciamo già.

In questa riunione di cattocomunisti, rimbombano come un eco le parole dell'arcivesco di Palermo Corrado Lorefice, "la Mafia è uguale al Fascismo".  Dichiarazioni Lorefice

Di solito non dò seguito alle idiozie dichiarate da ignoranti, ma quando un parassita del genere che gestisce centinai e centinaia di fedeli fa una affermazione, va a finire che qualche perpetua ci crede, ed anzichè diffondere il verbo di Cristo, inizia a diffondere le cazzate dei servi del dio denaro.

Ma andiamo a smentire questa affermazione.

Il Fascismo è stato l'unico movimento politico che sconfisse la mafia. Mussolini diede carta libera al prefetto Mori, che in ben che si dica, liberò i siciliani dalla mafia. Molti mafiosi furono arrestati, altri riuscirono a scappare, andando in America dove formarono la più potente mafia Americana. Avendo carta bianca il prefetto Mori (prefetto di ferro) si scatena. Iniziano i rastrellamenti delle madonie sgominando le peggiori bande criminali mafiose ed arrestando molteplici pezzi da novanta.  Nel 1926 mette sotto assedio il paese di ganci, antico regno della mafia da feudo. Dopo aver fatto interrompere tutte le vie di comunicazione, manda un banditore che facendo rullare ad intermittenza un vecchio tamburo, gridava "curriti, curriti è u prefettu Mori ca vi parla, intimo a tutti i mafiosi di costituirsi altrimenti sarebbero passati alle armi." I picciotti si arresero, compreso il patriarca delle madonie che la notte si suicido in carcere. Alla fine del 1927 il Duce poté affermare alla camera "La mafia è sconfitta".

(leggi anche Perchè la mafia è cosa nostra? )


L'affermazione di Lorefice è falsa, il cattocomunista avrebbe dovuto dire: Il comunismo è uguale alla mafia.

E si perché i porci comunisti dimenticano di dire, che furono proprio loro a stringere accordi con la mafia americana, furono proprio loro a liberare dalle carceri i mafiosi arrestati, furono proprio loro a vendersi agli americani ed alla fine furono proprio loro che consegnarono 62 comuni siciliani, fra cui Palermo ai mafiosi... ed insieme a loro hanno dettato  le nuove basi per la finta democrazia. Caro Lorefice, ma ci ha preso per coglioni? il massimo potere la mafia l'ha ottenuto negli anni 90, quando il fascismo era più che sconfitto ed a causa del vostro proibizionismo era un tabù.

Prima di sparare ulteriri cazzate caro Lorefice, ci spieghi gli inchini che fate fare ai vostri santi davanti le abitazioni dei mafiosi e si perchè i porci sono abituati ad inchinarsi davanti ai propri padroni (con tutto il rispetto per ciò che rappresentano le statue), eppure ricordiamo tutti gli inchini davanti l'abitazione di Ginù u Mitra, del boss D'ambrogio e di altri boss sparsi per il suolo Italiano.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/12/03/news/inchino_al_boss_e_il_questore_di_catania_blocca_la_processione-128732098/

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/29/news/la_madonna_si_inchina_al_covo_del_padrino_processione_shock_tra_i_vicoli_di_ballar-92633490/

Caro Lorefice accetti il mio consiglio si dedichi a professare la fede per cui crede e lasci stare la politica e le cazzate pubbliche, se ha qualche dubbio sul fascismo si rilegga le parole di Padre Pio.

http://www.veja.it/2014/12/31/padre-pio-disse-di-mussolini/

Caro lettore, qualsiasi cazzata ti propini questa gente, inizia a pensare con la tua testa. Un cervello pensante è un cervello libero. Ricordati che mentre la chiesa predica la carità nel mondo, gli umini di fede si ingozzano a spese nostre. Mentre ci predicano l'accoglienza, loro chiudono le porte delle loro chiese. Mentre predicano all'Italia di aprire le porte a tutti, loro blindano il Vaticano. Questa non è la chiesa di Cristo, questa è la chiesa  dei falsi profeti ed è la causa dei mali del mondo.

Francesco Capizzi
Coordinatore per la regione Sicilia del Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale
www.fascismoeliberta.info
sicilia@fascismoeliberta.info

lunedì 2 novembre 2015

La movida della discordia

Sono anni che il comune di Palermo, ci tiene incollati sulla questione Movida, in tutte le città d'Italia le forze dell'ordine, sono impegnate a combattere la criminalità, ma da noi no, dividiamo le forze fra il raccattare immigrati nei vari porti e nella pantomima del venerdì contro quel mostro denominato Movida. Ma andiamo ad analizzare i vari attori di questa soap opera.

Da un lato ci sono gli imprenditori, che sono coloro che investono sulla città, creano una struttura, la rendono a norma, danno posti di lavoro e pagano le tasse.Questa categoria è formata da pochi individui.

Poi ci sono gli improvvisati. Sono coloro che hanno dei piccoli capitali e creano delle piccole strutture, ma quando si rendono conto che non sono competitivi, iniziano a fare quello a cui non sono autorizzati. Iniziano a fare musica in strada, fanno concerti non autorizzati, si improvvisano negli aperitivi rinforzati, senza avere l'autorizzazione per la somministrazione e la manipolazione degli alimenti. Questa categoria rappresenta una bella fetta di attività.

A seguire ci sono i furbi. Sono coloro che non hanno il capitale, ed improvvisano strutture non a norma, con personale a nero, non rispettando la legge e le normative igienico sanitarie, le loro strutture sono fittizie, con impianti elettrici fatiscenti, spesso in palazzi senza agibilità, non insonorizzati. Molti di questi locali sono presenti nella zona della vucciria e ballarò. Questa categoria è formata da una grossa fetta di individui, che supera la somma delle categorie precedenti.

Dall'altro lato della barricata c'è il comune, che rappresenta lo stato. Lo stato che ha l'obbligo di vigilare. Lo stato che ha il compito di vagliare le richieste dei cittadini e concedere a loro la possibilità di aprirsi una attività in regola, per poi tornare a vigilare, qualora non rispettino l'autorizzazione rilasciata. 

Allo stesso tempo il comune ha il dovere di vigilare sulla salute del cittadino, affinché essa sia tutelata e garantita, secondo la costituzione e la legge che ci siamo imposti. Ma dovrebbe anche tutelare coloro che hanno investito dei capitali, affinché non subiscano la concorrenza sleale degli abusivi.

In mezzo fra i contendenti ci sono le associazioni di categoria. Alcune difendono i residenti, altre difendono i gestori. I primi capitanati da un avvocato stanno cercando di portare in tribunale questore, prefetto e sindaco, accusandoli di omissione di atti d'ufficio. I secondi continuano ad assecondare l'incapacità del comune, nel gestire quella che è una emergenza da quattro soldi. 

Ma andiamo ad analizzare il caso, durante questo triennio Orlandiano, si sono susseguite riunioni con gli organi preposti, con le associazioni di categoria e con i comitati dei residenti, nell'intento di trovare una soluzione, auspicata da ogni parte, solo che non si riesce mai a risolvere il caso, perché in queste riunioni non viene invitata la categoria degli abusivi, che sono coloro che generano il caos. Quindi se come è avvenuto lo scorso giugno, i residenti chiedono A, i gestori chiedono B e le associazioni di categoria mettono d'accordo le parti, se poi nessuno avverte e dissuade la categoria degli abusivi, ci continuerà ad essere il caos. Ed è quello che avviene ancora oggi a Palermo. Ogni settimana abusivi e mezzi abusivi, fanno ciò che vogliono, musica, schiamazzi, occupazione abusiva di suolo pubblico... fino ad arrivare all'appuntamento del Venerdì. Infatti ogni Venerdì avviene il controllo interforze. Scelgono una zona e ci piantano una pattuglia qualche ora prima, per scoraggiare possibili abusivi. Poi dopo qualche ora aprono le danze ed iniziano a controllare tutti gli aventi partita iva della zona, nella mischia ci capita qualche abusivo, ma come si può leggere nei giornali avviene sempre di rado. Nel frattempo, gli abusivi che non hanno piazzato le loro strutture abusive, hanno fatto quello che viene chiamato il tam tam, con gli abusivi delle altre zone, in poche parole li avvertono che i controlli sono nella loro zona e quindi per quella settimana possono continuare ad operare tranquilli. Il controllo termina alle 2 di notte e subito dopo come i funghi spuntano gli abusivi con la musica a palla e le loro griglie dove arrostiscono carne di ogni genere, fino alle 7 di mattina. Il sabato esce nei vari giornali l'articolo dei controlli, con titoli eclatanti. Quella che io chiamo propaganda sterile. 

Arriva il week and, il sabato e la domenica gli abusivi stanno tranquilli, sanno già, che eccetto rari casi, non ci saranno controlli, perché per le forze dell'ordine viene considerato come straordinario. Al caos si aggiunge l'anarchia, gli abusivi inizieranno a chiudere strade a piacimento, a cucinare in strada, a mettere la musica a palla...

Molti si chiederanno qual'è l'interesse nel tenere viva questa sorta d'anarchia. 
La risposta è semplice, si chiama politica clientelare. 
Nell'ultimo decennio è un dato di fatto che il popolo "perbenista" non è andato a votare, perché indignato dalla politica. Ma vi siete mai chiesti chi va a votare? Chi sceglie i nostri rappresentanti?
La risposta l'avete sotto i vostri occhi è il popolino, il mondo del precariato pip, lsu, gesip, reset, panellari, quarumari, stigliolari, fruttivendoli, pescivendoli, la stessa macchina comunale, impiegati, inservienti... tutti amici degli amici, che votano le solite persone per lasciare Palermo così com'è.

Immaginatevi se verrebbe eletto un indignato. Subito metterebbe sull'attenti gli impiegati comunali a tutti i livelli, chiederebbe loro di far splendere e rendere accoglienti gli uffici, chiederebbe agli addetti la pulizia delle strade, delle ville e dei parchi. Chiamerebbe a raccolta i comandanti dei vari corpi e chiederebbe il rastrellamento della città da cima in fondo, arrestando ladri e spacciatori, delinquenti e dando un ultimato agli abusivi. Infine eliminerebbe le mele marce da questa grande ed inoperosa macchina comunale. A questo punto il neo sindaco facente parte della categoria degli indignati, avrebbe accontentato le richieste dei suoi elettori e scontentato i magnaccioni.

Ora ti è più chiaro il quadro della situazione caro mio lettore? Ti sei mai chiesto come mai la Sicilia ha il maggior numero di impiegati pubblici ed abbiamo i servizi più deficenti di Italia? Perché la stragande maggioranza si gratta i coglioni dalla mattina alla sera, mentre tu vai a lavorare e ti fai il mazzo per garantire la tua famiglia ed il loro stipendio. E siccome si vogliono continuare a grattare i coglioni fino alla pensione gentilmente omaggiata dallo Zio Benito, non voteranno mai chi gli farà alzare il culo dalla sedia, ma continueranno a mantenere in piedi questa repubblica di pulcinella. 

E quindi caro lettore la colpa di questo decadimento è soprattutto la tua, che continui a non votare la persona giusta, lasciando che siano gli altri a decidere per te. La colpa è la tua che continui a denunciare sui social, ma non hai i coglioni di denunciare alla procura, chi non svolge correttamente il suo lavoro. Lavoro che tu paghi con le tue tasse. Stanno anni prima di controllare un abusivo eppure gli basta un click per mandati una cartella esattoriale. 

Ora caro mio indignato ti dò la cura, in una città grande come Palermo, ma piccola in confronto alle grandi metropoli, quello che manca è il controllo del territorio. Quello che dovrebbe fare la polizia di quartiere. Mancano gli agenti che girano a piedi e controllano attivamente e costantemente il territorio, onde prevenire possibili rapine, scippi e l'avvento degli abusivi. Il compito che dovrebbero avere questi agenti è quello di segnalare al comando e successivamente all'autorità giudiziaria, tutte le possibili irregolarità che riscontrano nella loro giornata lavorativa al fine di tutelare l'onesto cittadino. TUTTO QUESTO OGGI A PALERMO NON AVVIENE. Il comune deve dare agli organi autorizzati al controllo l'elenco delle attività iscritte alla camera di commercio, dopo di che fatta la mappatura delle attività registrate, occorre monitorare ogni singolo numero civico non presente nell'elenco. Da quel momento devono partire i sequestri con distruzione immediata di tutto ciò che è abusivo. I beni alimentari, vanno sequestrati e donati immediatamente alle strutture come la caritas. Chi viene trovato sprovvisto di licenza, va portato in caserma identificato e processato per gli eventuali reati penali riscontrati. Durante questa fase contro l'abusivismo, emanerei un comunicato dove si avverte i mezzi regolari, che terminato con gli abusivi, inizieremo con loro, pertanto si invitano i proprietari delle attività commerciali a verificare le autorizzazioni in possesso ed a rimuovere ogni possibile abuso. Dopo di ciò inizierei con loro. Fin quando l'ordine e la legalità non è del tutto ripristinato.

Terminato con la questione attività lecite ed illecite inizierei a dare la caccia alle mele marce che sono all'interno di questa grande ed inoperosa macchina comunale. 

Tornando alla questione movida, il regolamento che applicherei è il seguente:

- Divieto assoluto di fare musica all'esterno dei locali
- Divieto assoluto di fare musica all'interno dei locali a chi non ha il locale insonorizzato ed autorizzato
- Il comune non dovrà concedere più autorizzazioni a locali con superficie interna inferiore a 50 mq
- Concessione del suolo pubblico nell'area antistante al locale, per una superficie non superiore al 50% della superficie interna del locale e comunque non superiore ai 70 mq
- Divieto assoluto di venditori ambulanti e camioncini gastronomici nelle ore notturne
- Divieto assoluto di cucinare all'aperto qualsiasi tipo di cibo
- Divieto assoluto di fare aperitivi rinforzati con l'ausilio di dj set o concerti live ai locali non autorizzati alla musica e sprovvisti di cucina.

Caro lettore, ti ho mostrato il cancro e ti ho mostrato la cura. Alla luce di tutto ciò pensi che qualcosa cambi con l'attuale classe dirigente? Penseranno a difendere la loro poltrona e pertanto tuteleranno i loro elettori.

Nell'attesa di questo ambito regolamento, le nostre forze dell'ordine avrebbero potuto applicare la normativa nazionale e l'attuale codice penale, di fatto l'occupazione di suolo pubblico ai fini commerciali è punito ai sensi dell'art. 633 del C.P. , la deturpazione di edifici storici con tende e strutture abusive che ne danneggino il valore storico è punibile ai sensi dell'art. 734 C.P.. Il diritto al riposo è punibile ai sensi dell'art. 659 C.P., tutti reati facilmente contestabili a questi improvvisati gestori... eppure non  l'hanno fatto. 

C'è da sottolineare che questa settimana i giornali hanno riportato la notizia dell'ultimo controllo interforze effettuato parlando di reato di occupazione di suolo pubblico, a differenza delle volte precedenti che si parlava di violazione del codice della strada, vuoi vedere che qualcosa stia cambiando proprio in virtù del fatto che sotto inchiesta ci sono i nostri tutori? 

Nella speranza che la magistratura faccia le sue indagini e trova i colpevoli, spero che al più presto si riesca a ristabilire la legalità nella nostra città.

Caro lettore fra due anni si torna a votare, se non vuoi farti umiliare pensa a chi votare. 

Francesco Capizzi 
Coordinatore per la Regione Sicilia 
Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale

lunedì 19 ottobre 2015

L'isola che non c'è

Da quando ho iniziato la mia battaglia contro l'abusivismo, ho deciso di pubblicare parte delle mie battaglie all'interno dei social network. Per una parte della società, ancorata al sistema e dedita al malaffare vengo considerato come uno "sbirro", ma non uno "sbirro" qualunque, visto che qui la maggior parte delle forze dell'ordine si fanno i fatti propri, sono considerato più "sbirro" degli "sbirri".

Ad essere sincero la cosa non mi infastidisce per niente... Non occorre avere un distintivo per essere un patriota e lavorare per il bene della propria terra. Spesso i volontari, svolgono in maniera eccellente il lavoro che dovrebbero svolgere coloro che sono titolati e stipendiati per farlo.

Oltre a questa fetta di società, una parte di utenti, ha iniziato a seguirmi, a leggere i miei post, a condividere i miei pensieri e le mie idee, ho iniziato a raccogliere consensi anche in altre parti di Italia. È la cosa non mi stupisce affatto, perché da nord a sud l'Italia è ridotta male e vuoi per il malgoverno, vuoi per i giudici che assecondano le leggi volute da un governo di ladri, atte a preservare i delinquenti della stessa pasta, vuoi per le forze dell'ordine che non svolgono per come dovrebbero il proprio lavoro... In Italia da nord a sud, l'abusivismo e la delinquenza prevale su tutto, tanto da non sentirci più sicuri e liberi, di camminare per le nostre città.

Se non avessi amore per la mia terra, a quest'ora sarei emigrato altrove, in una terra adatta alle mie esigenze di legalità e pari diritti. Ma da buon palermitano, amo Palermo e mi danno a vederla così deturpata della sua bellezza. Oggi Palermo è una bella donna sfregiata, da un solo lato del suo volto, pertanto chi la vede, se becca il lato sano resta incantato da cotanta bellezza, se becca il lato sfregiato da una società zavorra, inorridito scappa via e non torna più.

Eppure la Sicilia è la perla del mediterraneo, da sempre metà di turisti e scambi commerciali, grazie alle numerose dominazioni abbiamo tracce d'arte ad ogni angolo delle città. E tutta questa arte è relegata ad un angolo, coperta da strutture abusive, annerita dai fumi prodotti illegalmente dai vari stigliolari, dai venditori di caldarroste, dalle cucine abusive... E chi dovrebbe vigilare non vigila. Li vediamo muoversi fra questa gente eppure non fanno niente per farli andare via.  E mentre il governo nazionale, ci invita a denunciare, ci parla di lotta all'evasione, di lotta alla corruzione, lotta alla mafia ed al malaffare, qui nell'isola che non c'è, avviene tutto il contrario. Abbiamo giudici dell'antimafia che Palazzo dei Marescialli si prepara a spostare di sede, perché presumibilmente coinvolti nell'inchiesta di Caltanissetta sulla gestione delle ricchezze sequestrate a Cosa nostra. Sono indagati a vario titolo per corruzione, induzione, abuso d’ufficio, violazione di segreto... Abbiamo circa 85 vigili urbani indagati per assenteismo e la posizione di altri 400 vigili al vaglio degli inquirenti. Abbiamo la Guardia di Finanza che svolge l'attività a singhiozzo perché impegnata a raccattare immigranti a Lampedusa e Pozzallo... In tutto questo frangente in città aumentano gli scippi, le rapine, le violenze, le attività abusive e l'anarchia. Interi marciapiedi occupati da fruttivendoli abusivi, che costringono i passanti a scendere in strada, rischiando di essere investiti. Chilometri di bancarelle che vendono materiale presumibilmente contraffatto, nel salotto buono di Palermo, sotto gli occhi di tutte le forze dell'ordine. Parcheggiatori abusivi ad ogni angolo, interi lotti di strada suddivisi in mano loro che continuano ad operare sotto gli occhi delle forze dell'ordine... Ormai l'illegalità è diventata talmente "normale", che la presenza o l'assenza delle forze dell'ordine, non fa differenza!  Persino quando fanno le "famose" retate, al termine del servizio, pochi minuti dopo,  tutto ritorna all'anarchia.
In questo frangente anche qualche operatore dell'ordine ha apprezzato il mio pensiero e dopo incontri vari, ha esposto, quello che era il loro punto di vista nei confronti dell'abusivismo.
   
Secondo il loro punto di vista, l'abusivo è quel soggetto che nella scala sociale, va aiutato, perché ricopre una posizione di totale precariato e pertanto quello che guadagna gli serve per sostenere se e la propria famiglia.

Il primo rapporto con un abusivo l'ho avuto da adolescente, quando andavo alla scuola Duca della verdura. Lì, durante la ricreazione c'era davanti la porta un panellaro. Anche in quel caso per l'opinione pubblica era poverino e tirava a campare eppure un pomeriggio lo incontrai in auto, possedeva un Mercedes, la moglie girava in pelliccia... Ai tempi andava di moda, eppure costava un occhio della testa. Per non parlare dell'oro che aveva di sopra fra collane, anelli, bracciali e orecchini. In questi casi non occorre essere un ragioniere per fare il calcolo del guadagno giornaliero, perché non pagando IVA, non pagando Imposte, non facendo la dichiarazione dei redditi... Aveva una spesa giornaliera di 400 lire a panino, lo vendeva 1000 lire e pertanto guadagnava 600 lire a panino, calcolando che ne vendeva fra i 200 ed i 400 panini giornalieri, vantava un guadagno di 120.000 lire nei giorni di magra e 240.000 lire, nei giorni di piena, lavorando un ora al giorno. Un bel guadagno in barba a chi paga le tasse. Ma le entrate per questo signore che ho preso ad esempio non finisco qua, perché essendo che guadagnava a nero, per lo stato aveva il reddito pari a ZERO, e per tanto la macchina statale che chi paga le tasse finanzia, gli dava il sussidio, gli ha dato la casa popolare, e gli dava l'esenzione ticket... ed oggi vanta pure la pensione di anzianità. Eppure mio padre che ha raggiunto 38 anni di contributi versati, che ha sempre pagato tutte le tasse, che ha pagato le prestazioni sanitarie... oggi a causa della Fornero e dei mentecatti che l'hanno susseguita non riesce a percepire la pensione e di anno in anno se la vede allontanare... Proprio un bel vantaggio pagare le tasse. 

Oggi che sono cresciutello, vedo questo fenomeno ampliarsi a macchia d'olio, sempre più persone gravano sul sistema sanitario pur non avendo i requisiti per ottenere i privilegi destinati ai meno abienti. Gravano sulla spesa pubblica, perché utilizzano gli autobus senza fare il biglietto, deturpano edifici storici, costringendo il comune a continue opere di ripristino. Sporcano e lasciano la città come se fosse un mondizzaio, costringendo gli operatori ecologici a fare doppi turni, lasciando spesso e volentieri la città nel degrado e nell'incuria più totale. Ad occhio e croce abbiamo un 50 % scarso di cittadini che pagano le tasse e mantengono viva la macchina statale e comunale ed un abbondante 50% che guadagna a nero alimentando la Mafia e riceve senza uscire un euro quei servizi che chi paga le tasse continua a garantire. E le nostre forze dell'ordine che fanno??? Tutelano il cancro di questa società. Questi individui sono una doppia zavorra per le aziende in quanto ricevono una concorrenza sleale da essi e sono costretti ad aggravare la propria situazione economica per mantenere uno stato sociale che garantisce questa feccia. La cosa più allucinante e che le nostre forze del'ordine non hanno capito che il loro stipendio lo paghiamo noi e nel momento in cui, noi chiudiamo il sistema crolla!!! e loro saranno licenziati. Continuano a difendere un governo illegittimo, che sta rubando il futuro a noi ed ai nostri figli e restano inermi davanti all'illegaltà, perché a loro dire 1200€ al mese sono pochi, in confronto al rischio che corrono, eppure prima di arruolarsi lo sapevano a cosa andavano incontro, potevano scegliere di fare altro. Ed anche oggi se ritengono che la loro vita vale più di 1200€ al mese, possono rassegnare le dimissioni e fare altro... Ma la realtà è un altra, il vizio dell'italiano medio è quello di volere il posto fisso per non fare niente. Proprio ieri sentivo che a dicembre ci saranno 3000 licenziamenti in polizia, la cosa non mi dispiace affatto. Se un mio dipendente non svolge bene il suo lavoro, va licenziato e molti non hanno capito che tutti gli impiegati statali sono dipendenti del popolo, compresi politici, usceri, onorevoli e giudici.

Hanno fatto anni di pubblicità e propaganda, invogliandoci a denunciare e pure oggi che denunciamo le cose non cambiano. Mesi e mesi di segnalazioni a forze dell'ordine, al sindaco ed ai vari assessori e tutto resta nell'anormalità. Eppure le nostre forze dell'ordine quando omettono di segnalare un abusivo, commettono il reato di omissione di atti d'ufficio punito penalmente con l'art. 328 C.P., mentre qualora un cittadino segnala al sindaco, ai consiglieri, agli assessori... ed alle forze dell'ordine un abuso e quest'ultimi non informano l'autorità giudiziaria, commettono anch'essi un reato penale, punibile ai sensi dell'art. 361 e 363 del C.P.

Pertanto caro lettore, se vuoi cambiare la tua Sicilia e la vuoi rendere libera, unisciti a me. Una noce nel sacco non fa rumore... ma più siamo e più diventiamo una forza. Inizia a fare le segnalazioni agli organi competenti tramite raccomandata con ricevuta di ritorno e qualora non rispondono e non fanno le dovute segnalazioni, denunciali. Presenta gli esposti direttamente in procura, saranno loro ad assegnare all'organo competente l'espletamento delle indagini, ma soprattutto inizia a fare esposti mirati e non generici. 

Se il sistema non ti aiuta, Denuncia il sistema.




 Francesco Capizzi
Coordinatore per la Regione Sicilia 
Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale