lunedì 10 giugno 2013

La bufera si abbatte sulla movida. la mia soluzione per il conflitto fra gestori e residenti




Dopo anni di anarchia a Palermo  scoppia il caso movida. Il menefreghismo della passata amministrazione ha fatto si che in ogni parte del centro storico nascessero piccoli e medi locali con scarse o nulle autorizzazioni e la mancanza di controlli ha scatenato  la concorrenza invasiva che ha creato un enorme inquinamento acustico scatenando l'ira dei residenti. Residenti che oggi non vogliono sentire ragioni e si sono uniti in un associazione che punta il dito verso le attività notturne, mettendo nel calderone abusivi e non.

Occorre fare una premessa a tutto questo e bisogna partire dagli anni 90.
(mi scuso in anteprima  se mi dilungo, ma la problematica è ampia)

Paradossalmente in quei anni avevamo lo stesso sindaco che abbiamo oggi.

Ricordo che ero ragazzino e mio padre gestiva un attività di produzione abbigliamento da lavoro proprio al centro storico, a quei tempi esistevano soltanto dei piccoli night club fuori dal centro storico. Durante quel periodo noi chiudevamo alle 17,30 in inverno ed alle 18,30 in estate, perché con il buio iniziava il coprifuoco. Scippi e rapine erano all'ordine del giorno, le piazze erano senza illuminazione e da molte persiane fuoriuscivano le prostitute. Erano anni duri per Palermo, anni dove la mafia pesava sulla città come un macigno ed il muro dell'omerta era altissimo.

Orlando ebbe la brillante idea di dare le licenze facili a tutti coloro che intendevano aprire un attività notturna al centro storico. Nascono locali che hanno fatto la storia di Palermo ed hanno fatto nascere il concetto della musica live. Grazie a questa iniziativa si ravvivarono le piazze e le vie e  nei mesi estivi fece nascere il caffè concerto, la città era sempre in festa. A quei tempi si poteva suonare all'interno dei locali in inverno ed all'esterno solo nei mesi estivi ed a tutti quelli che aderivano al caffè concerto il comune pagava la siae.

A quei tempi al centro storico le case costavano pochissimo, nessuno voleva venire al centro storico per la paura di essere scippati e malmenati eppure dopo l'apertura di questi locali i proprietari di quelle case sono riuscite ad affittarle agli universitari. Col passare degli anni il centro storico si è popolato ed il prezzo delle case è lievitato, par fare un esempio un appartamento di 200mq è stato venduto nel 2000, 80.000.000 di lire, nel 2010 è stato venduto 480.000€ e questo e solo un esempio. Molte persone si sono arricchite con il centro storico, hanno comprato catapecchie, hanno ottenuto i contributi della comunità europea a fondo perduto e si sono fatte mega regge, chi ha frazionato appartamenti da 11 vani in 11 monovani e li affittati a 500 € al mese, eppure si lamentano per la movida.

Ma cosa accadrebbe se i locali chiuderebbero i battenti?  NIENTE

I residenti non hanno capito che il vero problema di palermo sono gli abusivi e l'amministrazione comunale. 

Di fatto basterebbe fare applicare le leggi già esistenti per risolvere il problema, ma ci vuole un amministrazione con le palle e quella attuale non ce l'ha, è troppo legata a quella politica clientelare che perderebbe un enorme bacino di voti se inizierebbe a far rispettare le leggi.

Per dimostrare la mia tesi, bisognerebbe chiudere tutte le attività per un paio di giorni, ma ci sarebbe un enorme danno economico per la città oppure si potrebbe far pianificare a tutti i gestori le ferie la stessa settima, cosi solo i residenti si renderebbero conto che il vero problema non sono i locali. Di fatto la loro scarsa competenza delle normative mette abusivi e non sullo stesso piano.
Ed il guaio che il comune ha dato voce al loro delirio.

Nasce cosi la nuova ordinanza del Sindaco Orlando che con un colpo di spugna cancella le autorizzazioni e mette sullo stesso piano  locali in regola ed abusivi, locali all'aperto e locali al chiuso.

Ordinanza comunale

Questa ordinanza permette di fare musica a livelli bassissimi durante la settimana fino a mezza notte e solo il venerdì ed il sabato fino all'una di notte, ma allo stesso tempo vieta anche a chi ha speso dei soldi per insonorizzare il locale ed ha fatto fare delle perizie fonometriche di fare musica all'interno dei propri locali. Persino la filodiffusione è proibita. Automaticamente spegnendo la musica i locali si svuotano e nasce il crollo economico. L'ordinanza inoltre dopo la mezzanotte vieta la vendita d'asporto di birre o vini in bottiglia e lattine.

E mentre il comune si scaglia contro i locali per fare rispettare l'ordinanza, continua a ignorare gli abusivi che continuano incontrastati la propria attività. Quindi i residenti hanno perso la loro battaglia, continueranno a sorbirsi la musica assordante della vucciria e di ballarò, continueranno a sorbirsi le macchine con 10000watt di impianto perché le aree pedonali sono aperte alle auto perchè nessuno le controlla. 

Ma cosa si aspettavano da un sindaco che come unico obiettivo della sua campagna elettorale era il salvataggio della gesip e durante il suo primo anno di mandato non ha fatto altro che pensare alla loro riassunzione. Niente di strano se non fosse che un buon 70% di questi operai non ha mai lavorato pesando gravosamente sulle casse comunali e di conseguenza sulle tasche dei contribuenti. 

Palermo è piena di abusivi, dalla vucciria a ballarò, nei mercati rionali o sparsi per la città. Ovunque ci sono abusivi che vendono pesce, frutta, pane,griglie all'aperto che arrostiscono carne senza la minima autorizzazione, sotto il sole o la pioggia, con evidenti carenze igienico-sanitarie. Eppure nessuno vede niente colonne di fumo degli stigliolari, ma nessun vigile vede o sente l'enorme quantità di fumo e la puzza che emana.

Ma arriva la smentita dell'assessore. Lui asserisce che sanno che alla vucciria c'è abusivismo, sanno che c'è spaccio di droga, ma visto che i vigili hanno paura non possono fare nulla. Le sue parole sono di una gravità assoluta, perché creano un precedente. Se un altra piazza si rompe le scatole di questa situazione, assume quattro delinquenti li mette in piazza e crea uno stato di terrore per le forze dell'ordine a questo punto possono evitare di fare scontrini e quello che spendono per i delinquenti lo risparmiano di tasse. Ed i residenti si attaccano.

Video Assessore Di marco

Le sue affermazioni fanno il giro della rete e quando i giornali iniziano a fare pressioni lui ai microfoni di radio time dice che alcuni commercianti sono entrati a casa sua ed hanno rubato queste immagini. A casa sua? i commercianti sono andati all'assessorato attività produttive, non è casa sua, è proprietà del comune di palermo e quindi dei palermitani, ed essendo che ricopre una carica istituzionale a mio avviso dovrebbe dimettersi. Ma figuriamoci le poltrone sono dotate di attack, valgono troppo. E quindi parte l'ennesima provocazione vuole fare una assemblea pubblica dove mette da un lato gli abusivi, da un lato i commercianti e dall'altro lato i residenti per fare insieme le nuove regole e come ponzio pilato se ne lava le mani. Praticamente mette sullo stesso piano abusivi e commercianti.
di-marco-sulla-movida-miei-dichiarazioni-fraintese 

intervista dell'assessore Di marco ai microfoni di Radio Time

Ma caro sindaco, basterebbe fare applicare le leggi.

Un abusivo per legge non deve esistere o si adegua o chiude. Come vogliamo garantire la lotta all'evasione se manteniamo gli abusivi e penalizziamo le attività? 
Se mettiamo dei dissuasori nelle piazze pedonalizzate le auto non entrano, oppure si potrebbe risolvere il problema con le telecamere, tutte le auto che entrano vengono immortalate e multate, cosi i vigili non rischiano ed i palermosauri si adeguono a suon di multe ed il comune fa cassa.

 Se io fossi il sindaco di palermo risolverei la questione in questa maniera.

A) Darei un termine agli abusivi di 30 giorni per mettersi in regola, dopo di che passerei la città al setaccio.
B) Divieto assoluto di fare musica all'esterno dei locali nei mesi invernali, concessione temporanea "caffè concerto" solo nei mesi estivi e fino ad un certo orario 
C) Divieto assoluto a chi fa musica nei locali privi di autorizzazione.
D) Il comune non dovrebbe concedere più licenze per nuovi locali notturni  se la loro quadratura è inferiore a 50mq. 
E) L'occupazione di suolo pubblico può essere concesso su un area antistante al locale non superiore al 50% della grandezza del locale interno e comunque non superiore ai 70 mq
F) Il comune dovrebbe delimitare gli spazi con fioriere comunali, cosi da poter identificare immediatamente eventuali abusivi.
G) Emanerei un piano regolatorio, dove i gestori dovranno vendere le birre da 66cl ad un prezzo non inferiore a 3,50€ e quelle da 33 cl ad un prezzo non inferiore a 2€, il vino a bicchiere prezzo minimo 3€, bottiglia 15 €, cocktail's prezzo minimo 4,50€. Divieto assoluto di vendita di bottiglie intere di superalcolici. 
(il problema di palermo sono tutti questi abusivi che vendono la birra a 1€, il prezzo seleziona. Se la birra o gli alcolici in genere costano poco ne bevono di più, questo si traduce in maggiore possibilità di incidenti, maggiore possibiltà di risse, e maggiore quantità di urina, ed essendo che chi vende la birra a basso prezzo è abusivo o quasi, non ha bagno e di conseguenza gli incivili urinano per strada, vomitano per strada, urlano e schiamazzano per strada. ed è per questo che il prezzo è fondamentale)
H) Eliminazione di tutti i camioncini che fanno panini e vendono bevande nelle ore notturne. In assenza di servizi igienici pubblici non possono esistere.

Queste sono le minime basi di convivenza civile, fra residenti e gestori.

Bisogna capire che la movida è anche turismo, in tutte le città marinare c'è la movida come supporto. Serve a far girare l'economia, i vecchietti che vengono a visitare i monumenti camminano con la colazione a sacco e la sera vanno a letto presto, hanno quei 4 soldi della pensione e se li devono fare bastare per tutta la vacanza. Il turista giovane vuole divertirsi e se parte con 1000 € in tasca se li spende fino all'ultimo centesimo se si diverte, perchè non sa se in futuro potrà ritornare e si crea un indotto economico, ma non solo quando ritorna al suo paese fa pubblicità. Oggi i turisti vengono e quando rientrano dicono, mare bellissimo, città sporca, monumenti chiusi, chiese chiuse, movida pietosa, sempre che non se ne va intossicato a causa dei locali abusivi e non ci mette più piede.

Non sentiamoci Cittadini europei solo perché ospitiamo il Gay pride. Cerchiamo in primis di civilizzare la nostra città cercando un compromesso per vivere civile.

Con affetto.
Francesco Capizzi 
Coordinatore per la regione Sicilia
Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale
www.fascismoeliberta.info